Via Mercatorum Alta
di Nadia Piccamiglio


1) DA MORBEGNO AL PASSO VERROBBIO E MONTE "POTRANGA".
2) DA OLMO AL MONTE "POTRANGA".

1.La via Mercatorum è forse la via più antica che proviene dal Nord; partendo da Morbegno risale la Val Gerola e la Val Bomino, oltrepassa il Passo di Morbegno (ora del Verrobbio), passa davanti all’Oratorio (vedi bollettino A. V. del gennaio 2008), scende in lato destro sotto le pendici del “Pizzo Gallo”, ora denominato “Monte Potranga”. Il tracciato è lì, ben segnato con i segni C.A.I. (rosso – bianco – rosso). Vi sono dei passaggi dove la roccia era stata tagliata per permettere il passaggio di cavalli e muli. Due o tre anfratti (grotte naturali) fanno pensare anche a dei ricoveri occasionali per persone ed animali. La via scende poi a tornanti molto agevoli (sono sei), sino a raggiungere le balze sopra le “acque negre” e poi, ben intagliata nella roccia, attraversa tutto il lato destro del crinale del “Pizzo Gallo”, sino a raggiungere un bel pianoro, situato di fronte alla “Cà San Marco”, sul quale incrocia il sentiero C.A.I. .

Da qui, scendendo in lato destro, entra nella pietraia e nel bosco di “zenièr” (pino cembro), e poi, con due tornanti, raggiunge l’alpeggio di “Potranga” con il suo bel baitone ormai in “rovina” e la sua casera, per giungere infine al ponticello denominato “Punte dell’Acqua”. In questo punto la mulattiera, con l’avvento della strada Priula, si sdoppiava e saliva in lato destro verso la Cantoniera di San Marco. Per scendere verso Averara, si passava il “Punte dell’Acqua” e non essendoci ancora la diga, ci si dirigeva sul lato sinistro, scendendo sino a raggiungere l’attuale mulattiera dove è situata la casetta dei guardiani della diga.

Via Mercatorum Alta


C’era anche una piccola galleria che la proteggeva dai sassi che cadevano dai pinnacoli del “Monte Aga”. Questa strada, riscoperta da poco, ed ora ben segnata, è da riportare alle sue origini, poiché si tratta di una delle prime vie di comunicazione che collegava i nostri territori con il Nord (Valtellina). Si tratta di una via molto lineare, non fatico sa e soprattutto praticabile anche d’inverno perché nella sua parte alta non cadono valanghe.

2.Partendo invece da Olmo, la strada arriva a Redivo e prosegue verso la Piazzola dove si trovava la Dogana Veneta sostituita poi con il passaggio della Priula da quella di Mezzoldo. Si inoltrava poi in “Valle Mora” sino a scorgere le due belle frazioni di Val Moresca, a destra, e Caprile basso, a sinistra. Qui la strada si sposta sulla sinistra, attraversando il ponte nuovo costruito in sosti tuzione dell’antico ponte ad arco, distrutto dall’alluvione del 1987. La strada ben delimitata da muri in sassi a monte e a valle, arriva alla località “losc”, e raggiunge la valle della “merenda”. Mi immagino la gente intenta a tagliare legna da ardere, assegnatale dal Comune, fermarsi in quel luogo per mangiare a mezzogiorno, per “fa merenda”. Ora la strada in salita attraversa tutta la “caraina”, località franosa, arriva al “resciù”, passa la valle del “funtanì” (sinonimo di acqua fresca e buona perché filtrata dal bosco), ripassa infine la valle su un vecchio ponte in legno, denominato “Ponte dell’Acqua” e da qui si raggiunge il monte Potranga. “All’estremo Nord del paese la strada si biforca: una parte attraversa il fiume e prosegue toccando la Chiesa e salendo lentamente verso il paese di Santa Brigida e una seconda, solo mulattiera, prima del ponte, sale verso un gruppo di case (fra le quali c’è un edificio destinato a Dogana Veneta)”.



di Nadia Piccamiglio tratto dall'Annuario C.A.I. alta Valle Brembana



C.A.I. alta Valle Brembana