Valtorta (m.938) anno 1953

Nell'alta valle della Stabina è l'ultimo paese, il cui territorio confina con la Valsassina e con la Valtellina. Si ritiene sia d'origine antichissima e si vuole che fin dall'epoca romana vi fosse praticata l'estrazione del ferro. Nei secoli XIV e XV vi funzionavano forni e fucine per la fusione e la lavorazione del metallo, attività che perdurò fino all'Ottocento, caratterizzata specialmente dalla manifattura dei chiodi. Il territorio di Valtorta ebbe statuti propri sin dal sec. XV (essi recano la data 1459) e formò un dipartimento a sé stante, tanto sotto il Ducato di Milano quanto sotto la Repubblica Veneta. Anche la parrocchia, una delle più antiche del contado della Valsassina, fu sino al 1788 sotto la diocesi di Milano.

L'abitato è uno dei pochissimi che si siano sviluppati su falde montane rivolte a settentrione; la ragione di una tale giacitura deve ricercarsi nel fatto che soltanto alla destra del fiume il declivio è dolce e prativo, come un pianoro, mentre alla sinistra la montagna è ripida ed aspra. Due nuclei principali: il primo tutto raccolto e serrato attorno alla piazzetta centrale e alla chiesa parrocchiale di S.Maria Assunta, ricostruita con pianta a tre navate dal 1898 al 1907, il secondo, che forma una contrada sparsa e articolata, col piccolo quattrocentesco Oratorio di S. Antonio Abate a fianco del quale il bel campanile pure quattrocentesco si erge nel paesaggio alpestre fra le umilissime case. Povere case rustiche, annerite dal fumo, in alcune delle quali si conserva tuttora l'usanza del focolare senza camino nel mezzo dei locali cui la finestra serve di unico sfogo: triste spettacolo ancor più impressionante per l'annerimento delle pareti e per la miseria dei pavimenti in terra battuta; sperabilmente ultime tracce di condizioni di vita che dovranno pur migliorare. Nel Cinquecento Valtorta comprendeva nove contrade con 570 abitanti. Nell'Ottocento la popolazione era di 700 abitanti; ai primi del novecento superava gli 800; oggi si aggira ancora sui 700 abitanti. La plaga non offre risorse all'infuori di quelle comuni dell'alta montagna: pascoli e boschi. Abbondanti nevicate d'inverno, clima fresco durante l'estate. La selvaggia bellezza delle cime che attorniano le verdi ondulazioni  del luogo produce un effetto, se non lieto, certo pittoresco. Posto di villeggiatura, Valtorta è oggi dotato di case d'affitto e di alcuni confortevoli alberghi.

Luigi Dodi


Valtorta è situata in Valle Stabina, l'estrema diramazione occidentale dell'alta Valle Brembana. La sua colonizzazione potrebbe essere verosimilmente legata a migrazioni provenienti dalla Valsassina. Conserva incontaminate bellezze naturali, tranquillità e silenzi. La struttura geomorfologia del territorio è quella delle convalli della montagna brembana alta e medio alta. L'ambiente è caratterizzato da fauna selvatica e flora spontanea. Nelle grandi estensioni boschive, nei verdi pascoli e sui pendii rocciosi vivono camosci, caprioli, marmotte ed ermellini e l'aquila reale è ritornata a nidificare abitualmente. La convalle della Stabina è profondamente insinuata ai piedi di montagne alte come il Pizzo dei Tre Signori, la cima di Camisole, il Zuccone Campelli, la cima di Piazzo. La sua lontananza dalla vena centrale della Valle Brembana rese ancora più isolata la comunità stabina. Condizione che attivò un elevato grado di creatività in ogni campo. Rinforzò i rapporti con la Valsassina e promosse processi di vita autonoma e autarchica in ogni settore delle umane attività. La valle si diede una struttura urbana e territoriale completa di ogni funzione: mulattiere, sentieri, borgo centrale, contrade agricole, abitazioni contadine strategicamente collocate secondo l'acqua sorgiva e la posizione delle risorse agricole.

Per le ragioni d'essere in tali condizioni di isolamento, Valtorta si diede tutte le strutture indispensabili per una vita autarchica: il mulino per macinare il granoturco, il maglio, la fucina per la produzione di attrezzi in ferro utili in casa, nella stalla, nei boschi, le casere e le segherie. Quando esiste il bisogno, la creatività geme da ogni possibile sorgente. Secolare fu in Valtorta la tradizione pittorica espressa con numerosi affreschi i cui esempi più significativi sono il San Cristoforo della Torre e il Sant'Antonio con il leone di San Marco della parrocchiale. All'economia contadina Valtorta ebbe la possibilità di aggiungere i proventi derivanti dal lavoro in miniera per cavare il minerale di ferro che trasportava a Lecco, ponendo con ciò lo sviluppo e le fortune di questa località. Non mancano in Valtorta neanche i luoghi antichi ornati da affreschi per pregare in comunità favorendo con ciò la robustezza dei valori morali e insieme quelli della solidarietà umana e dell'incontro. La popolazione costruì le proprie case in libertà, con materiali del posto, con grandi arcate di pietra, rustici loggiati in legno e vasti locali per gli uomini e le bestie con soffitti archivoltati. Valtorta conserva con spirito di grande apertura culturale e sociale i segni del passato - il museo ricco di oggetti della civiltà contadina e la ristrutturazione del mulino – che testimoniano radici storiche e umane preziose, e prosegue nel presente promuovendo e tutelando insieme ai servizi più propriamente primari, anche un lodevole e articolato sviluppo di iniziative nella cultura, nell'arte, nella cura dell'ambiente, nello sport, nel folclore, nella tutela e produzione dei prodotti tipici caseari.



Valtorta una scuola di montagna ai piedi del Pizzo Tre Signori

Ciao a tutti! Siamo i 12 bambini della scuola elementare di Valtorta, una piccola e bellissima scuola di montagna. La nostra scuola è veramente piccola (nel senso che è poco popolata), infatti siamo 12 bambini in 5 classi. Sì, proprio così, 12 dalla prima alla quinta. Per più di metà orario stiamo tutti insieme, nella stessa classe con la stessa maestra, ma a noi piace lo stesso. In questo modo tutti gli anni ripassiamo o meglio sentiamo il programma di tutte le classi.

A volte, soprattutto quando facciamo materie più impegnative come ITALIANO o MATEMATICA può essere un po' faticoso ed anche fastidioso stare tutti insieme, ma ormai siamo abituati e la monotonia di una classe unica, forse, un po' ci annoierebbe. Nella nostra scuola, oltre alle normali attività didattiche, si svolgono anche tenti corsi extra scolastici come: il corso di sci, di inglese e di informatica. Come vedete, anche a Valtorta, non c'è di che annoiarsi! E poi, volete paragonare il grigiore, il traffico, lo smog di una grande città, al panorama meraviglioso di montagne innevate, boschi rigogliosi e prati verdeggianti e fioriti, che ammiriamo dalla finestra della nostra piccola scuola di montagna?

I bambini della Scuola Elementare di Valtorta



Valtaleggini all'estero l'archivio del comune di Taleggio offre testimonianze dell'espatrio.
La Valle dell'Olmo Si perde nei ricordi di bambino la suggestione di un legame con la Valle dell'Olmo.
SIC della Valle Brembana con il termine SIC, si indicano i Siti di Importanza Comunitaria.
San Francesco in Valle Brembana una storia seminedita della nostra montagna.
Valle Sambuzza e Pizzo Zerna con la macchina saliamo verso Branzi, Carona e Pagliari.
Festa della Montagna a Pusdosso su questa "corte" si affaccia una piccola e graziosa chiesetta.
Piazzatorre ai primi dell'ottocento sicuramente interessante sapere come era Piazzatorre nel secondo decennio dell'Ottocento.
Piazza Brembana ai primi dell'Ottocento Piazza, piccolo villaggio ma signorile, capo-luogo del distretto VIII.
Montagna allegra quando si parla di montagna., riaffiorano, nei miei ricordi, tre episodi legati tra loro dall'ambiente.
a spasso con i figli a Carona, saliamo coi nostri pesanti zaini verso il rifugio Laghi Gemelli.
Fauna delle alte quote nei tempi passati, quando le esplorazioni di nuovi territori e le scoperte di nuove specie.
Carlo Ceresa Ambrogio Ceresa della Valsassina e Caterina Maurizio di Oltre il Colle, trasferitisi a San Giovanni Bianco.
La montagna che produce il corso superiore del Brembo era già stato oggetto di studi fin dal 1905.
Casa Bottagisi a Redivo estate 1995, in una bella e calda serata, ad Averara.
I Bergamini – I Malghesi dall'alta Valle Brembana, Valtaleggio e Valsassina dove da sempre caricavano gli alpeggi.
Ultimo assalto dopo tre lunghi anni di guerra passati in tragiche immobilità di fronti di combattimento.
Sussia abbandono o rinascita. Sussia e' un' antica frazione sopra San Pellegrino Terme raggiungibile percorrendo un'ora di mulattiera.
Gli Alpini in alta Valle Brembana dopo il primo conflitto mondiale del 1915-18 gli Alpini dell'alta Valle Brembana.
Il Fiume Brembo a differenza però del Serio, il Brembo fuori della sua valle attraversa un tratto più breve di pianura bergamasca.
Il Monte Ponteranica e i suoi laghetti quante volte ci siamo chiesti il perché del Monte Ponteranica attribuito ai due suggestivi Laghetti.
Monte Cavallo è proprio di una piccola finestrella situata sulla facciata Nord.
Vita nel Rifugio Benigni ...è una giornata tiepida, il sole splende e la vista sulle montagne della Valtellina.
Il Cervo patrimonio faunistico della nostra Valle Brembana.







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