Antiche Vie di Comunicazioni ed edifici Storici in Alta Val Brembana (seconda parte)

La Via Priula a San Giovanni Bianco
Ma il grande disegno veneto era destinato a fallire: la guerra del pepe si concluse nei primi anni del Seicento con l'affermazione della potenza spagnola in Valtellina. La "Cantoniera Cà San Marco", collocata all'incrocio fra la vecchia strada di Val Mora di Averara e la nuova Strada Priula che da Mezzoldo, ebbe varie vicissitudini, che qui non è il caso di riportare; è curioso tuttavia osservare l'elenco di alcuni custodi che si avvicendarono nella sua sorveglianza, come pure è interessante leggere i capitoli che dovevano essere seguiti con puntualità da chi otteneva in appalto la custodia della Casa Cantoniera e della strada.
Il contratto di appalto aveva la durata di cinque annui ed il canone era da pagarsi in due rate annuali, una a Natale e l'altra a Pasqua; il custode aveva l'obbligo di effettuare una manutenzione ordinaria della casa e di tenere aperta la strada anche d'inverno; di avere sempre disponibile "nella casa predetta, quella quantità di pane, vino, legna che potesse bisognare per servizio dei passeggeri". Nel fabbricato del 1600 fu nominato custode un certo Ambrogio Lomagno; nel 1728 il custode della casa prendeva 260 ducati, con l'impegno di tenere aperta la strada anche d'inverno; faceva osteria e guadagnare bene perché esente da dazi e gabelle; dal 1742 al 1785 si susseguirono diversi Paleni di Cusio, Francesco, Pietro e Cristoforo. La Cantoniera Cà San Marco dipendeva dal comune di Averara come amministrazione civile, ma seguì sempre l'amministrazione ecclesiale del comune di Mezzoldo. Dal 1965, anno in cui la nuova carrozzabile arrivò sino al passo e ci collegò successivamente con le genti della Valtellina, la "Cantoniera Cā San Marco Valle Brembana" ha perso il suo antico e originario ruolo di rifugio.


Quale futuro per la "Ca' San Marco"


Il rifugio più antico d'Europa, trovandosi alla congiunzione del vecchio sentiero che risaliva la Valle di Averara verso il passo Albarino con la nuova Via Priula, da tempo ha bisogno di essere rivisto per un suo coerente utilizzo. Esso fungeva, sin dai tempi più antichi, come luogo di riparo per viandanti: non aveva scopi di lucro, essendo di proprietà pubblica (Provincia di Bergamo ) ed ora che è rimasto libero deve trovare le finalità giuste per un utilizzo futuro. Il progetto che intendiamo illustrarVi è già stato sottoposto all'Amministrazione Provinciale di Bergamo da parte dell'Associazione Priula come suggerimento per una eventuale ristrutturazione della "Cà San Marco" e quando leggerete questo numero forsequalcosa si sarà già mosso da parte delle Autorità competenti.

Negli ultimi tempi, nell'alta Valle dell'Olmo e di Averara si stanno sviluppando due realtà fra loro diverse ma con le stesse finalità: la nuova carrozzabile intervallare che collega Bergamo con Morbegno ed il Sentiero 101 delle Orobie . Entrambe hanno uno scopo turistico, anche se la carrozzabile ha naturalmente anche lo scopo commerciale, per ora limitato nell'arco dell'anno a causa della chiusura del passo nel periodo invernale. Ma sia l'una che l'altra portano ad un afflusso di persone notevole nel medesimo luogo, persone che hanno in comune le stesse finalità, che amano la montagna, vogliono conoscerla ed avvicinarsi ad essa.
I turisti che arrivano sino alla Cantoniera Cà San Marco in automobile, dovrebbero avere la possibilità di sostare, chiedere informazioni sulla zona o sulla Valle Brembana o su tutta la Bergamasca, e poter consultare cartine geografiche per scegliere poi altri itinerari, sempre in automobile o cimentarsi in gite ed escursioni più o meno impegnative. Gli escursionisti che si trovano a passare in zona seguendo il sentiero 101 delle Orobie, hanno la necessità di trovare un rifugio dove poterso fermare anche per un pernottamento, essendo questo il punto intermedio fra il Rifugio Benigni e la successiva stazione di Foppolo
.
Cantoniera della Cā San Marco
E' possibile soddisfare le esigenze di entrambe le categorie di turisti ed escursionisti prevedendo nei locali della Cantoniera Cà San Marco una zona da adibire ad ufficio informazioni con un locale di consultazione o meglio ancora un piccolo museo, il tutto seguito da personale qualificato, con conoscenza di lingue per accogliere gli stranieri. E' previsto inoltre un locale adibito a riposo, alcune stanzette più riservate, servizi igienici adeguati ad un bivacco invernale. Il progetto presentato alle autorità competenti è il seguente:

- Planimetria e piazzale ingresso:
Il piazzale circostante il fabbricato potrebbe essere cintato per tutto il suo perimetro con muro a secco utilizzando i sassi raccolti sui prati attigui (tipo "barech"): trattasi di un muro di cm. 0,80 di larghezza e cm. 100 120 di altezza, il quale delimita in modo naturale il parcheggio dall'area prativa circostante, nascondendo molto bene le auto in sosta, con varie uscite verso i sentieri.

- Piano terra
Si lascerebbe inalterato l'ingresso con la fontana: si dovrebbero realizzare nuovi servizi igienici con fossa stagna per la raccolta di acque di scarico, con successivo trasporto a valle nel depuratore; si toglierebbero tutti i tavolati e transenne varie che erano stati aggiunti negli anni e si dovrebbe ripristinare la prima vecchia stufa (vedasi relazione Da Lezze) creando un locale adatto per un servizio informazioni turistico in grado di offrire non solo tutte quelle informazioni geografiche necessarie, ma anche gli usi e costumi e le tradizioni della zona, con la possibilità di consultare testi in materia.

- Primo piano:
Formazione di servizi igienici adeguati e di un piccolo alloggio per il custode. Si potrebbe prevedere inoltre la formazione di un piccolo museo – sala riunioni dove poter raccogliere testimonianze storiche della Via Priula – dei paesi alpini – della vita di transumanza tipica di queste zone e quanto altro caratterizza la vita di montagna, dando spazio anche a rassegne su flora e fauna del Parco delle Orobie.

- Secondo piano:
E' adibito a locale unico o stanze per accogliere gli escursionisti, principalmente coloro che transitano sul sentiero 101; si potrebbe prevedere pure un angolo scalda vivande e servizi igienici adeguati. Il discorso è ancora aperto e chissà che qualcuno di Voi abbia nuove idee migliorative in proposito; l'importante è muoversi, fare qualcosa per non rimanere isolati e dare un rilancio turistico a questa zona così bella naturalmente.


Tratto dall'Annuario del C.A.I. alta Val Brembana - Autore: GIANNI MOLINARI
Foto tratte dal Libro: Una Strada una Valle una Storia




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